Description
IL LIBRO
PREFAZIONE
Quella dei Corrado è una delle famiglie oritane che hanno manifestato nel modo più evidente la cultura come espressione di vita sana e profonda, il loro attaccamento alla città natia e alla Chiesa. Ne ricordiamo tre grandi protagonisti, che tra il 1500 e gli inizi dell’ottocento hanno illustrato con le opere letterarie e scientifiche la profondità del loro sentire.
Il primo, Quinto Mario Corrado, latinista e umanista di grido, al servizio dei Papi del tempo e Segretario di Cardinali e, come tale, partecipe del Concilio di Trento; ritornò nella sua Oria per insegnare nel Seminario locale dopo aver dato alle stampe molti libri.
Lorenzo, del secolo XVII, anch’egli ecclesiastico di questa Diocesi ed insegnante di lettere nello stesso Seminario, ha lasciato traccia della sua sapiente vita specialmente negli Inni Sacri ai Santi Patroni della Città.
E infine il nostro Vincenzo, prima quale alunno nel convento locale dei Celestini poi monaco celestino in Napoli, autore anch’egli di scritti letterari e scientifici specialmente di culinaria, assunta a scienza del saper mangiare intesa non come semplice sostentamento del corpo ma anche come nutrimento dello spirito. Ciò che distingue l’uomo dall’animale è, infatti, il diverso modo di accostarsi al cibo ed il differente rapporto con lo stesso.
Mentre l’animale divora per sopravvivere, l’Uomo considera il cibo un mezzo per entrare in comunione con i propri simili, assisi insieme attorno ad una tavola; esso diviene espressione di religiosità e di comunicazione col Divino fino alla sublimità del Sacramento Cristiano dell’Eucaristia.
Non è questo il luogo più idoneo per addentrarsi in tale tematica, ma certamente il nostro Vincenzo Corrado ha vissuto questa realtà. Così, anche nella spettacolarità dei banchetti descritti nelle sue opere, ha voluto proporre ai suoi ospiti uno stimolo ulteriore e, pur nella necessità di nutrirsi, ad elevarsi con i sensi e con lo spirito al di sopra della mera esigenza corporea.
È stato un educatore, nel senso più largo del termine, non solo dei giovani a cui insegnava, ma anche della società in cui operava fino a giungere, con i suoi scritti, a noi che lo ritroviamo ancora maestro valido nella sostanzialità del suo messaggio che ci invita a vivere la vita con gioia e come dono di cui ringraziare continuamente Dio.
Don Daniele Conte
INTRODUZIONE DELL’AUTORE
“Il Credenziere di Buon Gusto, … ”, il primo Trattato di Pasticceria Napolitana pubblicato in Italia, è un libro che raccoglie ricette per giulebbi, pozioni calde, sorbetti, dolci di vario genere, naspri, confetture, frutti in composta o giulebbati, canditi, graniti, marmellate di frutti e di fiori, sciroppi, liquori, rosoli, acque di odore o essenze profumate, aceti e profumi, scritto dal Frate celestino Vincenzo Corrado e pubblicato nel 1778 (Prima Edizione). Quella che presentiamo con il titolo “La Cucina del Sole – L’Arte della Pasticceria Napolitana del 1700” è l’Edizione del 1801 stampata da Vincenzo Orsino e comprende ben 303 ricette elaborate dal genio creativo di F. Vincenzo per chiudere degnamente ogni pranzo o cena.
Il titolo completo dell’Opera è “Il Credenziere di Buon Gusto di F. Vincenzo Corrado, Terza Edizione, migliorata, ed accresciuta in tutte le parti del Bello, del Soave, del Dilettevole per soddisfare gli Uomini di Sapere e di Gusto”.
L’Autore dimostra di possedere un’incredibile abilità nell’utilizzare sia i frutti della terra ricavati attraverso il lavoro dell’Uomo, sia le erbe selvatiche che la Natura generosamente mette a disposizione di tutti. Don Vincenzo Orsino, Regio Tipografo ed Editore di varie opere di F. Vincenzo Corrado, nel presentare il Credenziere agli “Uomini di sapere, e di buon gusto” sottolinea come debba essere considerato pura espressione culturale.
L’Opera ebbe un incredibile successo nel Reame, in vari Stati e soprattutto in Francia, “Patria dell’Alta Cucina” per tutto il XVII secolo. “Fu (infatti) applaudita ancora, e ricercata con premure non ordinarie da Estere Nazioni, e frà queste si distinsero molti Signori Francesi, fino a mandare molte Copie in Parigi, … ” – Vedi indice delle opere consultate (1)
Fra il XVIII e il XIX secolo “il Credenziere…” conobbe sei edizioni, ogni volta arricchite con nuove ricette. Il “Credenziere” ed il “Cuoco Galante” (pubblicato quest’ultimo in prima Edizione nel 1773 quando Corrado aveva compiuto 37 anni) sono noti come “Scienza del mangiare”. Furono i primi o fra i primi “Trattati di Cucina” consegnati alle stampe e devono essere intesi come pura espressione della migliore e più nobile Arte Creativa del Genio Umano, autentici “Monumenti” della Cucina di Terra d’Otranto, Napolitana ed Italiana.
Nel 1781 comparve la Prima Edizione de “Il Cibo Pitagorico ovvero Erbaceo per uso de’ Nobili, e de’ Letterati, Opera Meccanica dell’Oritano Vincenzo Corrado”, la terza importantissima Opera di Cucina pubblicata in un periodo storico (la seconda metà del settecento) in cui altri “civili popoli” del Nord Italia, conoscendo a malapena le stoviglie di legno o il loro uso, erano intenti a combattere una quotidiana battaglia con la povertà e con i morsi della fame più nera e pertanto ignoravano del tutto i libri di Cucina e la loro utilità pratica.
L’Opera oggetto della presente pubblicazione, “migliorata, ed accresciuta in tutte le parti”, è una rara copia della Terza Edizione del “Credenziere…” che Noi, attuali proprietari, abbiamo deciso di affidare alle stampe e ripubblicare come nuova “Ottava Edizione” da mettere a disposizione di tutti, ritenendola patrimonio comune dei Popoli dell’antico Regno delle Due Sicilie. Tanto, sia perché i contenuti del libro non vadano definitivamente perduti, sia perché i ricordi dell’elevatissimo livello di Civiltà, di Cultura e di Arte raggiunto dai Duosiciliani in ogni settore dell’attività umana, vengano tramandati integri ai posteri…
L’AUTORE
Luciano Gentile, nato a Brindisi il 2 maggio 1949, Funzionario dell’Amministrazione Civile del Ministero dell’Interno, coniugato, vive a Monopoli. Pronipote della poetessa e scrittrice monopolitana Maria Carolina Bregante, vanta una discendenza diretta dalle famiglie Bregante, de Mollot, Stahly, Cimino, e dai duchi Frammarino-Malatesta ramo di Giovinazzo. Ricercatore storico, da quasi venti anni si occupa delle vicende relative al Regno delle Due Sicilie del XVIII e XIX secolo. Dal 1997 al 1998 ha collaborato con “il Sud quotidiano” e poi con “Il Giornale delle Due Sicilie”, Organo Ufficiale del Regno. Nel maggio 2003, insieme con il Dott. Francesco Laricchia ed altri amici, ha fondato “il Carlino non siamo il … Resto di nessuno! Periodico Indipendente di Terra di Bari, Capitanata, Terra d’Otranto e Lucania” che, con articoli, ricerche, studi e saggi, e pubblicizzando varie altre iniziative culturali, ha contribuito a diffondere storia e cultura del Regno delle Due Sicilie. Il 7 gennaio 2009, è tra i Soci Fondatori dell’“Associazione Socioculturale Polivalente e Polisportiva Dilettantesca denominata Retesud Nazionale Due Sicilie”. Il 19 maggio 2012, ha ricevuto il Titolo di “L’Alfiere del Sud” legato al Premio di Arte, Letteratura e Società Sezione Italiana “Silvio Vitale”, Sesta Edizione “Categoria Ricerca Storica”, per il “lavoro prodotto meritorio e corrispondente al tema ed agli scopi del Premio. Al fine di consegnare l’unicità alla Memoria della Cultura e della Società di ogni tempo, sottolineando la particolare ricchezza intellettuale e la notevole valenza sociale. Per il perenne autentico nobile valore dell’Italico Meridione”. Nel 2012 è Socio Fondatore dell’Associazione Culturale “Capitano Giuseppe de Mollot Eroe del Volturno”. Il giorno 8 dicembre 2014, in occasione della S. Messa celebrata in Capurso in onore di Maria SS. Immacolata, ha ricevuto, come Responsabile dell’“Associazione Culturale Noiborbonici Due Sicilie Sezione Terra di Bari” l’Attestato di “Madrina dell’Altare” dedicato alla Vergine del Carmelo. In Terra di Bari ha organizzato 17 Edizioni della “Serata Tradizionalista Borbonica Festa dell’Amicizia Duosiciliana”, appuntamenti culturali monotematici sulla Storia del Regno delle Due Sicilie. È stato invitato a collaborare a numerosi Convegni culturali in Città e Comuni pugliesi.
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